IL PERCORSO: IL COUNSELING EMPIRICO

ACCADEMIA LIGHT

 

STRUMENTI PER LO SVILUPPO DELLA COSCIENZA . . .

ACCADEMIA LIGHT

                                Il Counseling con Approccio Empirico

 

  • Il viaggio più bello e ‘nutriente’ della tua vita
  • Percorso ‘LIGHT’ di 3 anni
  • Due anni di seminari esperenziali per crescere emotivamente
  • il 3° anno anno dedicato interamente alla preparazione professionale 
  • percorso di evoluzione personale fatto di soli giochi ed esercitazioni
  • Come imparare qualcosa su di se… divertendosi!
  • Diploma finale da Counselor con Approccio Empirico
  • Percorso ufficialmente approvato FAIP-counseling su tutto il territorio UE
  • Corpo docenti d’eccellenza sotto l’egida di Michel Hardy
  • 4 seminari annui di un intero weekend (in sede *) + 1 seminario residenziale estivo (di 6 intere giornate)
  • Tutoraggio personalizzato durante tutto il percorso
  • Bando di ammissione online
  • Agevolazioni economiche per i primi iscritti (vedi bando)
*    sedi attualmente in essere : BERGAMO – AREZZO – GENZANO RM – ROMA NORD – LIVORNO – FOGGIA – MARSALA TP – PALERMO – MESSINA – CIVITANUOVA .

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L’Accademia Light non è soltanto una scuola di Counseling… è molto, molto di più!

Anche nella sua ‘Accademia Light’ Michel Hardy combina un percorso di workshop emotivi, come già nella ‘Michel Hardy Academy’, soltanto  in maniera più ‘light’… come lo dice già il nome. Il titolo da Counselor è solo la ‘ciliegina sulla torta’, perché in realtà l’Accademia Light costituisce un vero e proprio percorso di crescita personale.

Di fatti i primi due anni sono interamente dedicati all’evoluzione personale del singolo: un training emotivo lungo 24 mesi che a livello profondo si fonde in un esperienza unica!… Un’esperienza unica che cambia la vita!

Soltanto l’ultimo anno è dedicato all’evoluzione professionale e fissa le competenze esperite nei primi anni di percorso attraverso un modello teorico, svelando i segreti dell’Approccio Empirico.

Per Michel è chiaro ed evidente che il Metodo MH non è né una tecnica né in verità un metodo. Non è possibile apprenderlo e applicarlo, come si fa con una ricetta di cucina. I suoi seminari e workshop rappresentano in senso spirituale e pratico una nuova base aldilà delle idee precedenti di “Bene” e “Male”, di “Giusto” e “Sbagliato” di ciascuno di noi, atta a trasformare i nostri condizionamenti più profondi. Essa possiede la forza per trasformare i schemi mentali limitanti, ma occorre fare quest’esperienza in prima persona! Occorre viverla… esperirla! Vivendola, infatti, osservando ed esercitandosi si acquisisce un atteggiamento interiore diverso che permette di accedere ad un’altra dimensione. Questa dimensione disegna un’immagine nuova, conferisce parametri nuovi, tutti atti a trasformare i vecchi condizionamenti. Il Counselor Empirico è vigile, desto e in attesa… ma senza intenzione! Egli resta in attesa di essere raggiunto dal prossimo passo o dalla prossima parola che gli permettono di agire. Ed è sempre e soltanto la vita a portarglieli!

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Ma partiamo dall’inizio:

se traduciamo la parola letteralmente dall’inglese, significa dare consigli o assistenza, cosa che il Counseling non fa. Possiamo dire che, rispetto alle tradizionali modalità di aiuto, il Counseling ha una strategia più profonda. Trova il suo sviluppo dall’intuizione di Carl Rogers, famoso psicoterapeuta della metà del secolo scorso, secondo la quale se una persona si trova in difficoltà, il miglior modo di venirle in aiuto non è dirgli cosa deve fare quanto piuttosto quello di aiutarlo a comprendere la propria situazione (auto-consapevolezza) e di cominciare a gestire il problema autonomamente, prendendo da solo e pienamente la responsabilità delle proprie scelte.

Il Counseling è una relazione d’aiuto che parte dall’analisi dei problemi del cliente, proponendosi di costruire una nuova visione di questi ultimi e attuando un piano di azione per realizzare le finalità desiderate (prendere decisioni,… migliorare relazioni…, sviluppare auto-consapevolezze,… riconoscere e gestire emozioni e sentimenti… affrontare e superare conflitti…).

Il Counseling nasce ufficialmente in America nel 1951, ma già nei primi decenni del ventesimo secolo, si mosse con lo sviluppo delle teorie di personalità e della psicoterapia e in particolare della psicoanalisi.
Nella seconda meta del secolo scorso le condizioni di vita delle persone cambiarono drasticamente: l’isolamento e la solitudine di una realtà sempre più “virtuale” (internet, computer, massmedia, ecc), la mancanza di rapporti di mutua assistenza, lo stress e la continua ricerca “adrenalinica” al fine di sentirsi appagati, il continuo mutare delle tecnologie, la persistente manipolazione della pubblicità, la legalizzazione degli divorzi, degli aborti e dell’omosessualità, il mescolarsi di razze e di gruppi etnici diversi, la crescente competizione e aggressività nella comunicazione, nuovi tipi di dipendenze e fonti di emarginazioni, la perdita di vista di molti ideali a favore di modelli di pensiero narcisistici e l’assenza di esempi empiricamente genuini, ecc.
Tutto questo – e molto di più – porta l’uomo a cercare singolarmente la risposta fondamentale dell’esperienza umana: “chi sono io?”.

IL COUNSELOR CON APPROCCIO EMPIRICO

E qui entra in scena il Counselor Empirico: egli s’intende più come un esperto nella relazione di aiuto, un operatore che si avvicina a chi non riesce più a collocarsi correttamente nella società odierna per via di un disorientamento generale o una situazione di vita specifica.
Non è il Counseling però a dare risposte, neanche quello Empirico, aiutando piuttosto la persona ad aiutarsi mettendola al centro della relazione. In questa maniera consente di affrontare problematiche contingenti o emergenti facendo in modo che sia la persona stessa a trovare la soluzione delle questioni fonte di disagio o disequilibrio.

I campi applicativi del Counseling in genere sono vari e trasversali, spaziando dal settore privato alla pubblica amministrazione. Essi si estendono dall’ambito educativo e scolastico a quello sanitario e sociale, da quello commerciale e aziendale a quello carcerario e sportivo. Le nozioni di un Counselor possono valorizzare il proprio lavoro di sempre, sovrapponendosi alle mansioni professionali e aggiungendo nuove abilità di problem-solving e team-building. Esse, però, si costituiscono anche in maniera autonoma, formando professionisti ad hoc e altamente specializzato.

Il Counselor funge da consulente relazionale, sia in ambito privatistico che aziendale. Egli è in grado di proporsi, inoltre – con progetti ad hoc – alle direzioni didattiche delle scuole ministeriali di vario grado. Essi possono essere strutturati e orientati secondo le competenze del Counselor, sui bisogni specifici degli adolescenti, dei genitori, delle famiglie, degli insegnanti o negli ambiti di una clientela diversificata.

Progetti mirati possono inoltre essere proposti anche a strutture sportive, centri benessere, ambiti sanitari e aziendali. In special modo anche nell’area aziendale il Counseling sta soddisfacendo bisogni formativi diversi e ampi, ai quali la semplice formazione aziendale da sola non potrebbe far fronte: ad esempio, interventi individuali per l’attivazione di risorse e scioglimento di nodi relazionali orizzontali e verticali, l’affiancamento di psicologi o psicoterapeuti attraverso un approccio più empirico e corporeo, ecc.

 

Le prerogative del Counseling con Approccio Empirico, in particolare, si esprimono maggiormente nelle relazioni d’aiuto. Il rapporto che il Counselor Empirico instaura con il cliente è autentico e personale e caratterizzato da “ingredienti” emotivi che trovano la loro origine nel suo codice deontologico:

1) Autenticità genuina: L’operatore è sempre se stesso, non utilizzando né setting preposti né negando la propria personalità. L’autenticità genuina s’intende ai fini empirici e si esprime attraverso la coerenza fra ciò che l’operatore sente, pensa e fa.
Egli l’ha imparato nel raffronto con se stesso, riavvicinandosi al proprio codice empirico d’appartenenza e riallineandosi alla sua matrice d’eccellenza durante il periodo della propria formazione.
Questo significa essere diventato in anzitutto portatore sano di emozioni sane che si manifestano nella sua vita personale, oltre ad aver elaborato i propri blocchi emotivi ancora prima di essere un professionista attendibile e intenzionato a sostenere i futuri clienti (invece che pazienti, come si chiamano nell’ambito psicoterapico).
Il Counselor con Approccio Empirico diventa così un modello autorevole ai fini empirici, in grado di rispecchiare i disagi altrui senza rimanerci invischiato. La sua autorevolezza nasce proprio dal suo essere modello senza doversi porre in chiave di “maestro”.

2) Assenza di giudizio: l’operatore mantiene sempre una disposizione propositiva verso il cliente senza esserne né distaccato né identificato. Ciò significa che interagisce (per quanto gli sia possibile) senza giudizi morali e con assenza di critica proveniente dai propri parametri, personali o professionali che siano. Il suo sostegno non è “condizionato” dalle proprie idee o convincimenti e sopratutto non si manifesta mai facendo il “maestrino”. Saper elargire un tale appoggio premette di aver prima imparato a contenere critica e giudizio verso se stesso, poiché in caso contrario non sarebbe mai in grado di esimersi di un atteggiamento morale verso l’altro!

3) Comprensione empatica: l’operatore ha acquisito la capacità di immedesimarsi nella sfera vitale dell’altro, di vedere il mondo come lui lo vede e di percepirlo con i suoi parametri sensoriali. La comprensione empatica si manifesta attraverso la capacità di cogliere il “conflitto personale” del cliente, confrontando ciò che egli dice (contenuti oggettivi delle sue espressioni) con come si manifesta (mondo corporeo), prima di riportarlo alla visione empirica che aggiunge valore al tutto.
Il Counselor con Approccio Empirico evidenzia quindi le discrepanze tra il comportamento verbale e non verbale del cliente, ovvero fra ciò che egli dice e ciò che invece il suo corpo rivela come veritiero, fra ciò che esprime e ciò che sente veramente, fra ciò che crede di fare e ciò che realmente mette in atto.
Egli è in grado di rilevare le distorsioni della realtà empirica del cliente in conformità ai suoi bisogni, rimettendoli nuovamente in contatto con il proprio Sé.

4) Potere motivazionale: il proprio potere motivazionale equivale sempre al proprio potere personale! Quest’ultimo nasce dal rispetto di se stesso e porta soltanto come secondo fine l’intento di valorizzare anche gli altri. L’operatore ha imparato durante la propria formazione a sviluppare strategie emotive in grado di far “accadere le cose” nella propria vita e – di conseguenza – anche in quella degli altri. Egli crea le condizioni affinché il cliente possa accedere alle proprie risorse auto-motivazionali. Ai fini empirici essere motivante equivale alla propria capacità di destare fiducia negli altri instaurando un rapporto di stima e affidamento. Esso può formarsi esclusivamente poiché l’operatore ha imparato a gestire il proprio Ego, ritarandolo alla matrice d’eccellenza del proprio codice d’appartenenza.