ACCADEMIA LIGHT
L’INIZIO DI OGNI RICERCA PERSONALE.
L’inizio di ogni ricerca personale, qualunque sia la scuola o il modello di pensiero.
Il Bambino interiore è quella parte della nostra personalità che mantiene in sé tutte le caratteristiche legate ai modelli dell’infanzia, convertendoli più in avanti nei “binari” del nostro fare. Come se fossero dei veri e propri “schemi mentali” che da quel momento in poi plasmeranno la nostra esistenza.
Non sempre, però, si tratta di schemi costruttivi, in quanto legati a stati di bisogno, dipendenza affettiva o ferite emotive inflitte. Così, più di ogni altro parola, il termine più importante di questo weekend sarà… “crescere“! Una parola assai inconsueta per persone che vantano un’età anagrafica avanzata, in cui questo concetto sembrerebbe senza senso? Eppure! Istaurare un nuovo rapporto con quella parte bambino che, da quando avevamo sei, sette, massimo otto anni, ha smesso di crescere e che da allora gestisce l’intero nostro mondo affettivo a prescindere della età anagrafica, cambia radicalmente la nostra vita. Perché solo questo significa diventare Adulti!
Adulto è colui che ha preso in carico il bambino che è stato e ne è diventato il padre e la madre. Adulto è chi ha curato le ferite della propria infanzia, riaprendole per vedere se ci sono cancrene in atto. E colui che le fa affiorare e le affronta, invece di nascondere il bambino ferito che è stato, nonostante il loro sapore amaro. E colui che supera la paura di rimettersi in gioco, riconoscendo la legittimità dei sentimenti spiacevoli passati che – se non ascoltati – diventano presenti, futuri,… eterni! Adulto è colui che smette di cercare i propri genitori e ciò che loro non hanno saputo o potuto dare, ovunque! Adulto è qualcuno che non cerca compiacimento, rapporti privilegiati e il senso per la propria esistenze nel partner, nei figli, nei colleghi, negli amici. Adulto è colui che non crea rapporti di transfert costanti, vivendo in un perpetuo e doloroso gioco di ruolo in cui cerca di portare dentro gli altri, a volte trascinandoli per i capelli. Adulto è chi si assume le proprie responsabilità, ma non quelle come timbrare il cartellino, pagare le bollette o rifare i letti e le lavatrici, ma le responsabilità delle proprie scelte, delle proprie azioni, delle proprie paure e delle proprie fragilità. Responsabile è chi prende la propria vita in carico, senza più attribuire colpe alla crisi, al governo ladro, al sindaco che scalda la poltrona, alla società malata, ai piccioni che portano le malattie e all’insegnante delle elementari che era frustrata e non era riuscito a passargli nulla. Sembrano Adulti, ma non lo sono affatto. Sono rimasti piccoli!
NON siamo abituati a fare questo, lo so, in quanto ciò a cui veniamo educati sin da bambini è la validità del nostro senso critico verso la vita, l’importanza della capacità intellettiva e del approccio analitico. Durante i nostri seminari però, grazie ai ‘giochi’ e alle esercitazioni di gruppo, cresciamo e ci avviciniamo sempre più a quel ruolo. Ri-tariamo il nostro sentire secondo parametri empiricamente più genuini, riusciamo a far vibrare le nostre parti mancanti al fine di integrarli e non più evitarli. Insomma! Impariamo a porci davanti agli eventi della vita attraverso modalità più da Grandi e non più da piccoli.