L’ORDINE EMPIRICO

APPROCCIO EMPIRICO

 

Come sarebbe se qualcuno vi rivelasse l’esistenza di un Ordine che, per quanto a prima vista possa sfuggire, determina effettivamente tutto ciò che è?
Certamente un Ordine naturale che, però, non si limita a scandire le quattro stagioni, la bassa e alta marea o il meccanismo rigenerativo della morte e della rinascita, ma va molto oltre. Un ordine che regola il libero fluire delle cose, di tutte le cose, generando non soltanto causa ed effetto delle leggi fisiche – ampiamente studiate dalla scienza moderna – ma anche di quelle metafisiche… persino dei moti dell’anima.
Pertato, se qualcuno vi rivelasse che esiste un vero e proprio Ordine Empirico, legato al nostro essere e al nostro fare, in grado anche di riconoscere l’agire dell’uomo come giusto o sbagliato rispetto alle situazioni in cui si trova, come accogliereste tutto questo?
Sareste stupiti suppongo – quasi increduli – ma, ciò nonostante…

L’Ordine Empirico non dipende da convenzioni sociali né rispetta la nostra volontà o i desideri, ma segue dei parametri imperturbabili nel tempo.
Allo stesso modo disattende la logica del nostro ragionamento e, anzi, spesso la contrasta, perseguendo valori universali e perpetui.
Così – a prescindere dalle mode, dalle culture e dai gusti del momento – esso determina l’andamento naturale di tutte le cose, impartendo le sue leggi anche là dove spesso non le distinguiamo come tali.
Attenzione però: le sue dinamiche non si comprendono attraverso un atto puramente intellettivo, ma si rivelano piuttosto sul piano del proprio sentire. È infatti la nostra coscienza a riportarci tali inalterabili leggi, percependo in tempo reale se le stiamo trasgredendo o no.
Così, la qualità del nostro sentire, della nostra salute, del nostro agire e, non per ultimo… del nostro amore, tutto dipende da quanto ne siamo allineati.
D’altro canto anche i nostri rancori, i rimpianti e le amarezze sono indicatori precisi di un allontanarsi dal libero fluire, come pure il livello delle nostre paure e della nostra rabbia.